Nasciamo in culture specifiche, da genitori particolari, cresciamo in famiglie che hanno una cultura (a volte due, quella del padre e quella della madre), valori, credenze ma anche altrettanti pregiudizi, convinzioni irrazionali a cui viene data la parvenza di leggi razionali e indissolubili.
Lo psicologo Albert Ellis teorizzò così le cosiddette convinzioni limitanti.
Queste convinzioni complicano alquanto il nostro cammino.
Come bene racconta Checco Zalone in “Quo Vado”, intere generazioni di italiani sono figlie della convinzione limitante del “posto fisso”.
Si diventa dottori, guerrieri, santi o puttane per compiacere i genitori (spesso, anche se non sempre). Anche i fallimenti sono infatti spesso una forma di compiacimento verso le aspettative dei genitori e delle loro “convinzioni limitanti”. Liberarsi di queste convinzioni, significa alleggerire l’anima, rendere leggera l’esistenza e poter prendere decisioni importanti, libere da pregiudizi.
C’ molta saggezza in questa piccola frase presa un film d’animazione:
“Il successo è un’abitudine. Pensa di fallire e ci riuscirai”
(Baby Boss di Tom McGrath, USA, 2017)
L’idea è che accanto alle convinzioni limitanti, possiamo fare uso di convinzioni potenzianti o “propulsive”. Come? Affidandoci all’immaginazione.
Ogni persona dovrebbe scegliere un soprannome rispetto alle qualità o caratteristiche che vorrà fare sue. Si possono scegliere soprannomi presi da film e anche dagli animali.
Cosa ci attrae del Lupo? La sua fierezza, la sua forza, il legame indissolubile col gruppo, il suo spirito di sacrificio, ecc..
Cosa ci entusiasma dell’aquila? Il suo volo più in alto di ogni altro volatile, l’immensità della sua apertura alare, la velocità con cui piomba sull’obiettivo.
Ognuno di noi ha un animale nel cuore anche se a volte non ne è cosciente. Le culture sciamaniche sparse per il mondo hanno sempre valorizzato molto l’essenza
di ogni animale, in quello che si conosce come “animale totemico”. Un animale totem è un simbolo dotato di particolari poteri a cui l’uomo ha imparato a fare affidamento, caricandolo di un valore mistico e soprannaturale molto particolare.
A cosa mi serve avere un animale totemico oggi?
L’animale totemico rappresenta una serie di caratteristiche, principi e valori a cui vorrei tendere, qualità o valori che vorrei avere.
Ecco perché l’uso dei soprannomi in questo contesto serve a sviluppare convinzioni propulsive, a implementare quelle caratteristiche che vorremmo fare nostre.
Ognuno di noi è come un diamante e basterebbe davvero poco per farlo brillare.
Viviamo in una società che pratica l’umiliazione e l’esclusione come strumenti di governo. Il giorno in cui praticheremo la Sorellanza, l’Inclusione, l’Accoglienza e il Non Giudizio, quello sarà il giorno in cui il Mondo cambierà e i potenti tremeranno.
Iniziamo con poco, facendo uso di termini potenzianti verso le persone che ci sono accanto.
Liberiamo i sogni di ogni zavorra affinché questi prendano la strada della Vita.
Credici e ci riuscirai.